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Istituito nel 1982 è stato il primo Parco Regionale dell’Emilia Romagna e oggi tutela un’area collinare di circa 1270 ettari che comprende aree di interesse naturalistico, storico e artistico.
L'area boschiva fu nei secoli riserva di caccia nobiliare. Di proprietà della famiglia Sanvitale, dal 1612 fu annessa tra i beni della famiglia Farnese diventando la riserva di caccia del Ducato di Parma e Piacenza. Con l’estinzione della famiglia Farnese i Borbone, succeduti al governo del Ducato, divennero proprietari dei Boschi.
Fu merito di Maria Amalia d'Asburgo, figlia di Maria Teresa d'Austria e moglie di Ferdinando di Borbone, se nella seconda metà del Settecento i Boschi cominciarono ad avere un nuovo splendore. La richiesta fatta dalla duchessa all'architetto Petitot di far costruire proprio qui la sua residenza estiva, che divenne anche suo casino di caccia, portò a una maggiore attenzione verso questo luogo.
L'occupazione napoleonica decretò la fine del governo dei Borbone e, più tardi, il congresso di Vienna assegnò il Ducato a Maria Luigia, moglie di Napoleone e figlia dell'imperatore Francesco I d'Austria. Nel 1819 Maria Luigia acquistò dagli eredi della prozia Maria Amalia il Casino dei Boschi e l'annessa tenuta di una sessantina di ettari. Tra il 1819 e il 1826, sotto la guida di Nicola Bettoli, l'edificio venne ampliato e rinnovato con la costruzione della prolunga e del Casinetto. Su incarico di Maria Luigia, Carlo Barvitius, giardiniere formatosi alla corte degli Asburgo, avviò opere di trasformazione della viabilità interna, della regimazione delle acque e della forestazione.
Con la morte di Maria Luigia, avvenuta nel 1847, il ducato passò a Carlo III dei Borbone di Lucca e, con l'Unità d'Italia, i Savoia entrarono in possesso della tenuta dei boschi di Sala e Collecchio. Il re Vittorio Emanuele II, come ricompensa per la direzione dei lavori del Frejus, cedette la tenuta all'ingegner Grattoni e alla sua morte la proprietà venne acquistata dai principi Carrega, ancora oggi proprietari del giardino monumentale e del Casino. A loro si deve la costruzione dei laghi e l’introduzione di alberi esotici. All'inizio degli anni '70, fra i comuni della zona, si costituì un consorzio per l'acquisizione e la destinazione a parco pubblico delle aree boschive. L'intero complesso dei Boschi di Carrega venne successivamente vincolato a "verde pubblico" dal comune di Sala Baganza, creando le premesse della successiva istituzione del parco regionale.
COSA FARE
Il Parco in mountain bike
Un itinerario di circa 10 km, individuato in collaborazione con UISP, che permette di esplorare tutto il territorio del Parco. Attenzione: Il transito è regolamentato in relazione alla stagione ed alle condizioni dei sentieri.
Ciclovia Boschi di Carrega
Un itinerario di circa 20 km con un dislivello di 200 metri percorribile in ogni stagione.
Camminare nel Parco
I sentieri che si snodano all'interno dei Boschi di Carrega sono adatti a tutti coloro che avessero voglia di trascorrere una giornata a passeggio nella natura senza affrontare salite faticose. Lasciando la macchina nei parcheggi che si trovano all'ingresso del Parco (uno a Sala Baganza e uno a Collecchio) è possibile da subito addentrarsi nel bosco, andando alla scoperta di laghi, luoghi storici e piante esotiche.
Sentiero di Alice
Attrezzato per disabili motori e ipovedenti.
Questo percorso, che si snoda per circa 300 metri nella quiete del Bosco della Capannella, è stato realizzato con un fondo adatto alle carrozzine, attrezzato con tavoli e panche, corrimano e corda, pannelli in braille per non vedenti, una teca senso percettiva. Sono inoltre presenti molti punti di contatto con gli abitanti del bosco, e presto sarà allestita una "scatola parlante" con tracce sonore sul bosco.
Il percorso è un sentiero vivo, consigliato a tutti, lungo il quale Guide esperte sono disponibili per condurre gruppi turistici e classi nella sperimentazione di attività senso percettive.
Attenzione: L'ingresso del sentiero di Alice è in via del Conventino. Questa strada è chiusa al traffico, pertanto occorre lasciare l'auto al Parcheggio Case Nuove. Per le persone con disabilità è invece possibile percorrere la via e parcheggiare davanti all'ingresso.