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Il territorio di Collecchio, che comprende un capoluogo e sei frazioni per oltre 14 mila cittadini residenti, si estende ad 11 km sud-ovest di Parma in una splendida zona situata tra collina e pianura, dove si vive in un rapporto privilegiato con l’ambiente naturale circostante, grazie alla presenza di due storici Parchi regionali, il fluviale del Taro, su una superficie di 2600 ettari, ed i Boschi di Carrega, con una superficie di 1270 ettari.

Sorse in era cristiana col nome di ‘Colliculum’, ovvero piccolo colle, seguendo le vicende politiche ed economiche di Parma fino ad essere sottoposto al potere dei vescovi locali.

Nell’alto medioevo è forte l'organizzazione religiosa, confermata dalla presenza di due importanti pievi di Collecchio e di Madregolo, oltre ad ospizi per pellegrini a servizio della ‘Via Francigena’ che conduceva verso Roma. Tra il 1200 ed il 1500 Collecchio fu luogo di battaglie legate alla storia di Parma e ai nomi di Federico II, delle famiglie dei Visconti, dei Rossi, dei Pallavicino e degli Sforza.

Nel 1777 Collecchio fu eretto a feudo in favore della famiglia Dalla Rosa-Prati.

Nel 1796 Napoleone incorporò Parma all'Impero Francese e nacque il Comune o piuttosto ‘Mairie’ poiché all'epoca i documenti ufficiali erano redatti in lingua francese.

Verso la fine del 1800 nacquero le prime industrie agroalimentari che costituiscono ancora oggi l’asse portante dell'economia della zona.
In quest’area si collocano l'industria di trasformazione dei salumi, primo fra tutti il prosciutto di Parma, l'attività casearia che ha nel Parmigiano-Reggiano il top dei formaggi italiani e nella Parmalat, azienda leader del latte a lunga conservazione, ed ancora l'industria conserviera del pomodoro, che agli inizi del secondo decennio del Novecento poteva già contare una settantina di aziende attive nel territorio di Parma.