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Il Parco, istituito nel 1988, tocca cinque comuni tra la città di Parma e la sua provincia. Boschi ripariali, prati aridi, laghi di cava, corsi d’acqua, canali e prati stabili convivono con il lavoro dell’uomo. Lo scopo dell’istituzione è quello di riuscire a mantenere l’equilibrio attraverso la sostenibilità e la conservazione delle risorse naturali per proteggere gli ecosistemi. Per perseguire questo obiettivo il Parco promuove attività formative ed educative, progetti e ricerche, e attua normative per regolare il comportamento di fruitori e attività produttive.

 

FLORA e FAUNA IN NUMERI

Proprio per la diversità degli ambienti all’interno del Parco si trovano 800 specie floristiche diverse, appartenenti a 100 famiglie botaniche. Numerose sono anche le specie protette. Tra queste spiccano orchidee e altre piante tipiche delle zone umide, oltre a piante endemiche che vivono in piccole aree.
Grazie alle 250 specie di avifauna migratoria il Parco del Taro è stato designato come Zona di Protezione Speciale e rientra tra i Siti d’importanza Europea RETE NATURA 2000. Durante le migrazioni qui si fermano a nidificare la Garzetta, la Nitticora, la Sterna comune, l’Occhione e il Topino.
Ai margini del corso principale del fiume, dove l'acqua scorre lentamente o ristagna, abbondano rane verdi, rospo comune e smeraldino, raganella, tritone crestato e punteggiato. Da segnalare è anche la presenza della testuggine palustre, che si può scorgere mentre nuota alla ricerca di cibo.
Circa 309 sono le specie di falene (quasi il 16% della popolazione nazionale) e 100 quelle delle farfalle, per le quali è stato realizzato un vero e proprio giardino con piante adatte alle loro esigenze. Per osservarle è possibile percorrere il Sentiero delle farfalle.
 

ITINERARI TRA NATURA E AGRICOLTURA

Tanti sono i percorsi accessibili a piedi o in bicicletta (sia con mountain bike che con city bike) che permettono anche di fare tappa tra le strutture di interesse storico. Tra queste la Corte di Giarola, sede del Parco del Taro ma anche dei Musei della Pasta e del Pomodoro, e il Museo Guatelli che racconta la storia della civiltà contadina.

La ciclovia del Parco

Camminare nel Parco

Collecchio

Mezzi consigliati: