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Con il termine 'Malvasia' vengono indicati diversi vitigni, distribuiti un po' in tutta Italia e con alcune caratteristiche di base in comune. Il nome 'Malvasia' deriva da Monemvasia, località del Peloponneso dove si producevano vini dolci che furono poi esportati in tutta Europa dai Veneziani.

La varietà di Malvasia coltivata principalmente nelle province di Piacenza, Parma e Reggio nell’Emilia è la Malvasia di Candia Aromatica a bacca bianca e dal grappolo mediamente compatto.

Dall'uva di questo antichissimo vitigno mediterraneo, sola o in uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva da vitigno di Moscato bianco, si ottiene la DOP Colli di Parma Malvasia. Sono previste tre versioni: secca, amabile e dolce. Tutte sono caratterizzate da un colore giallo paglierino e dal profumo intenso. Il Malvasia Secco è un vino asciutto e armonico con retrogusto amarognolo, l’Amabile è fruttato, mentre il Dolce è decisamente zuccherino. Tutti sono frizzanti e anche la spumantizzazione è disciplinata. Il Malvasia Secco è un vino indicato per i primi piatti della gastronomia parmigiana, in particolare con i tortelli d’erbette ed i salumi tipici, l’Amabile e il Dolce sono adatti ad accompagnare i dessert e le torte secche a fine pasto.

A Sala Baganza ogni anno si tengono due importanti eventi dedicati alla Malvasia. A maggio durante il Festival della Malvasia viene assegnato il premio "Cosèta d’Or" riservato al vino "Malvasia secco frizzante" prodotto sul territorio pedecollinare parmense. A settembre nella frazione collinare Maiatico i premi "Medaglia Longhi Adolfo" e "Calice d’Argento" vengono assegnati alle migliori Malvasie dolci dei Colli di Parma.

A Sala Baganza, nelle antiche cantine e nell'antica ghiacciaia della Rocca Sanvitale, è presente dal 2014 il Museo del Vino, che fa parte del circuito dei Musei del Cibo.

 

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